Il 12 di Gennaio 1999, raggiungiamo Nema in Mauritania chiudendo la speciale numero 11 – la classica, meravigliosa e misteriosa Tomboctou-Nema lungo le rive del fiume Niger – al 16esimo posto ed occupando la 15esima posizione assoluta nella classifica generale. Di conseguenza da Nema siamo 16esimi in ordine di partenza, ovvero nel gruppo delle prime 20 vetture più veloci ed in mezzo ai piloti ufficiali.
Il giorno successivo, é una tappa micidiale e decisiva da Nema a Tichit a soltanto quattro tappe dal termine. Molti perderanno la corsa in questa tappa e pochi piú fortunati consolideranno la loro posizione.
Praticamente al 100% dune e sabbia.
Una prova speciale molto difficile. Trita ossa. Molto tecnica.
Una prova per veri specialisti della sabbia.
Da Nema – un piccolo paese sperduto nel deserto della Mauritania – si parte con una pista abbastanza veloce e piena di trappole, per poi raggiungere il passo di Enji e la montagna degli Elefanti di Pietra: la famosa Elephant Rock. Per raggiungere questo passo bisogna affrontare ripide salite sabbiose e bisogna saper dove mettere le ruote, per non sprofondare nella sabbia soffice e restare intrappolati per ore. Secondo i calcoli il passo dovrebbe essere raggiunto intorno alle ore 12:00 ovvero quando il sole é piu forte e la sabbia diventa una trappola mortale.
La speciale é di 439 km; a dirlo cosí non sembrerebbe nemmeno poi cosí lunga, ma in realtá le sue caratteristiche la rendono micidiale e per alcuni interminabile. Molti raggiungeranno Tichit solamente il giorno dopo e con la luce del giorno.
Le vetture, incluse le più sofisticate come Mitsubishi e Buggy Schlesser non hanno ancora i serbatoi di carburante separati e distribuiti nella parte bassa della vettura per la distribuzione dei pesi. Il serbatoio di carburante come quello della nostra Nissan Patrol GR Y60 4.2L T3 è di 500 litri, situato nella parte centrale posteriore. Per percorrere quella speciale è necessario il pieno raso tappo di carburante. Il consumo in quella giornata dovuto alla sabbia soffice è esagerato; in pratica alla partenza le vetture hanno un carico extra di 5 quintali ed alla fine della speciale quando il serbatoio è ormai quasi vuoto sembra di guidare un aereo da caccia per quanto la vettura è diventata leggera.
Partiamo da Nema sapendo che la tappa è molto difficile, ma sapendo anche che la nostra esperienza ed il mio stile di guida sulla sabbia hanno sempre fatto la differenza. Stephane Peterhansel ed Henri Pescarolo partono davanti a noi in ordine di partenza. Siamo subito veloci ma avvicinandoci al passo, proprio prima delle ripide salite sabbiose verso Elephant Rock, dopo un atterraggio da un salto ci rendiamo conto che la vettura non si guida più come dalla partenza. Sulla pista veloce tende a scodare parecchio sul posteriore e sembra moto leggera nell’anteriore.
Ci fermiamo.
Controlliamo e ci rendiamo conto ahimè che uno dei semiassi della trazione anteriore si è rotto lasciandoci cosí solamente con la trazione posteriore. Ragioniamo velocemente, ma subito ci rendiamo conto che probabilmente la corsa impeccabile che siamo riusciti a fare fino a poco fa, sarebbe volata via in una nuvola di polvere! Infatti, sappiamo benissimo che affrontare la Nema-Tichit con la sola trazione posteriore è una impresa ardua. Anzi, a detta di molti impossibile.
Ma non tutto è perduto…
Un racconto di Gianni Lora Lamia
© gianniloralamia