La mia prima partecipazione ufficiale nella categoria auto fu alla Parigi-Tripoli-Dakar 1991 ed ebbe un piú che ottimo inizio. Riuscii a raggiungere la splendida e misteriosa oasi di Agadez in Niger, alle porte del deserto del Teneré. In quell’edizione ospitava la giornata di riposo e segnava anche la metá della corsa. Mi trovavo in un ottima posizione in classifica generale, considerando che ero il piú giovane concorrente iscritto in gara ed alla prima esperienza con le auto. Purtroppo peró il giorno successivo, nella tappa da Agadez a Tillia, la mia Nissan Terrano 3.0 V6 T1 Marathon iscritta in gara dal Team Francese Dessoude, si ammutolí sulla pista per causa di un problema elettrico costringendomi cosí ad un amaro ritiro. Sicuramente senza quel problema avrei finito la corsa a Dakar ed in una buona posizione.
Durante l’anno 1991 in Italia non era assolutamente facile trovare sponsor per questa corsa, anche perché in Italia soprattutto non era seguita sufficientemente a livello mediatico, per invogliare sponsor e partners ad affrontare una avventura del genere considerando i suoi costi molto elevati. Nel frattempo la T.S.O. (Thierry Sabine Organisation), annunciava che la corsa del 1992, la 14a edizione, non avrebbe avuto il suo arrivo a Dakar, ma bensì a Cittá del Capo in Sud Africa.
Una sfida di dimensioni gigantesche.
Piú di 12.500 km e 23 giorni di corsa attraversando l’intero continente Africano da Tripoli – all’estremo nord – a Cittá del Capo – all’ estremo sud. Con l’aiuto della mia famiglia, specialmente di mio padre con alcuni suoi amici di Roma, dopo un lungo ed estenuante lavoro riuscirono ad ottenere il supporto importante e prezioso da parte del marchio petrolifero AGIP Petroli. Interessata alla corsa proprio perché presente con le sue piattaforme petrolifere in Congo e con la propria base nella cittá di Pointe Noir. Per coincidenza proprio la cittá che avrebbe ospitato la giornata di riposo della 14esima edizione della Paris-Sirte-Le Cap 1992.
La decisione fu di appoggiarsi nuovamente alla struttura del Team Francese Nissan Dessoude. Le sue Nissan Terrano T1 si dimostravano sempre piú affidabili e veloci, acquistando questa volta una Nissan Terrano WD21 3.0 V6 T1 ex ufficiale, ma il nostro budget ci permetteva solamente l’acquisto della vettura preparata al top delle specifiche T1 Marathon dell’epoca. Bisognava poi sommarci il carburante, pezzi di ricambio – derivati direttamente dal camion assistenza ufficiale Nissan, grazie ad un accordo con Andre Dessoude, e pneumatici durante la corsa. Niente meccanici dedicati al seguito Eravamo soli. Sconosciuti. Insomma un’impresa che poteva sembrare giá praticamente folle ed impossibile fin dall’inizio.
Un racconto di Gianni Lora Lamia.
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