Sono passati pochi mesi dalla fine della Dakar 2025. Una gara difficile, che ha messo a dura prova mezzi e piloti come da tradizione. Ne è una prova Ford, con il forfait di Carlos Sainz a causa di un brutto cappottamento e Nani Roma, che ha lottato con problemi al motore fin dalle prime battute di gara. Motore che l’ha abbandonato durante la temuta tappa 48h Chrono. Ha comunque continuato la sua corsa, come Dakar Experience, per raccogliere dati importanti e sviluppare ulteriormente la vettura.
Il Ford Raptor si è comportato bene nonostante i pochi test svolti e la “freschezza” del progetto. Tuttavia Nani Roma ha seguito sin dal principio lo sviluppo della vettura, mettendoci la propria esperienza nel deserto e ciò che aveva imparato con il Ford Ranger tempo prima. Il debutto in Ungheria – con la vittoria fissata proprio da Nani Roma – è stato l’unico test svolto dal catalano, per poi buttarsi a capofitto nella Dakar.
Il contratto di Nani Roma con il colosso americano scadeva ad inizio anno. Il team Ford ha rinnovato però la fiducia al forte pilota iberico per altri due anni, insieme al navigatore Alex Haro. Quest’ultimo ha ricevuto offerte molto importanti, ma ha preferito stare al fianco del vincitore della Dakar 2004 e 2014. Per cui il team si consolida, forte nuovamente anche di Matthias Ekstrom, Carlos Sainz e Mitchell Guthrie.
Toyota invece sembra che debba prendere decisioni importanti. Dopo la dipartita di qualche giorno fa da parte di Lucas Moraes – passato alla Dacia con la quarta vettura – il colosso giapponese si ritrova con una vettura ufficiale in meno. Al momento il team “satellite” Overdrive è ben più stabile e forte, grazie alla presenza di Yazeed Al-Rajhi, Guerlain Chicherit e il giovane Eryck Goczal. Voci di corridoio parlano di Stephane Peterhansel in contatto con il team Gazoo Racing; una notizia da prendere con le pinze vista l’inclinazione di Mr. Dakar a partecipare e sviluppare la categoria T2 Stock.
Dacia inoltre mette il dito nella piaga, affermando che: “Lucas è un tassello importante per noi. Ne abbiamo bisogno per combattere Ford.”
Il Sandrider ha dimostrato le sue capacità. La Dakar 2026 sarà faticosa per Toyota?