Sebastien Ogier ritocca ancora una volta i suoi record. E’ il francese, insieme a Vincent Landais su Toyota Yaris Rally1, a vincere il Rally del Portogallo. Settimo successo in carriera sugli sterrati lusitani, lui che era già recordman di vittorie in questa gara. Quinto successo su cinque per Toyota in questa stagione, un dominio assoluto, con Latvala o Kankkunen al timone del team, il risultato non cambia.
Ogier non sbaglia nulla, mantenendosi per tutta la gara a ridosso delle prime posizioni, pronto a sfruttare le disavventure dei suoi avversari, soprattutto in casa Hyundai. Il primo a “togliersi” dai piani alti è stato Adrien Fourmaux, brillante e splendido interprete di questo Rally del Portogallo, almeno fino alla prova numero 7, che lo vedeva in una solida seconda piazza alle spalle dell‘imprendibile Ott Tanak di questo weekend. Un cedimento, la sospensione che infrange sogni e speranze del #16, costringendolo a due giorni di passione aprendo la strada per tutti, fino al definitivo ritiro di oggi per surriscaldamento al motore. Non un bel segno per le I20, ma non sarà la prima vittima di una macchina nata su compromessi, quelli richiesti da Hyundai agli altri team per utilizzare tanti jolly di evoluzione, ma che a conti fatti rappresenta un passo indietro rispetto alla versione 2024-ibrida.
Lo sa bene Ott Tanak, lo splendido Ott Tanak. Serviva una reazione dopo le Canarie, dopo un inizio di stagione opaco per tutto il team, specie per chi il titolo piloti l’anno scorso l’ha vinto sulla vettura coreana. Tanak ha risposto presente, sfoggiando una prestazione da urlo. Va a lui il premio di pilota migliore del weekend. Mai domo, sia all’inizio che durante la sofferenza: l’idroguida cede il sabato sera, la vittoria sfuma appannaggio dell’amico Ogier. Sembra a rischio anche il podio, ma Tanak reagisce, con le unghie, il talento e i denti di un campione. Alla fine è secondo posto, meritatissimo, dopo una bella lotta con Kalle Rovanpera che questa volta è costretto ad arrendersi in questa sfida a due, che aveva infiammato la stagione 2022 e che, Evans permettendo, può riproporsi quest’anno.
Rovanpera c’è, si sbatte, conquista il podio. Una fiammata questa mattina (11 secondi recuperati a Ogier in 16 Km) sembrava aprire la caccia al podio alto, ma era solo gestione del francese e una scelta di gomme oculata. Dalla PS20 il vento è poi cambiato con il Tanak show. Cinque prove speciali vinte compresa la Power-Stage, 16,5″ recuperati a Rovanpera in meno di quattro prove, super-sunday dominato. Manca solo il gradino alto del podio, ma per quello servirà ancora del tempo.
Thierry Neuville chiude quarto. Lontano, troppo, dalle posizioni di vertice. Anche il belga, tutt’altro che perfetto e autore di qualche sbavatura, stava per beneficiare delle disgrazie di Tanak, salvo constatare come il suo passo fosse nettamente inferiore a quello dell’estone. A differenza di Tanak, a Neuville sembra ancora mancare quel feeling che gli ha permesso di vincere l’agognato titolo l’anno scorso. Una quadra con la vettura e le gomme che tarda ad arrivare, ma sono già passate 5 gare su 14, benché il distacco nei confronti di Evans sia diminuito (dai 50 punti delle Canarie, si passa ai 40 post-Portogallo). Troppo poco per chi si porta il #1 sui finestrini. Lo sa anche lui, ma al momento questo è il massino che riesce a ricavare dalla sua I20.
Takamoto Katsuta è quinto assoluto. Una gara di sostanza per il giapponese, con un brivido questa mattina durante la speciale 23, un sasso in traiettoria e successivo testacoda che gli ha fatto perdere una trentina di secondi. Durante il venerdì Taka è riuscito ad occupare anche il podio, mentre un sabato più guardingo lo ha fatto scivolare alle spalle dei compagni di squadra. Si conferma la sua tendenza a correre meglio quando non sottoposto alla pressione di fare punti in ottica costruttori, un tema questo che ai piani alti di Toyota dovrà essere preso giocoforza in esame.
Il capoclassifica Elfyn Evans termina al sesto posto. Prima o poi doveva succedere, prima o poi le condizioni, gli sterrati e la posizione di partenza avrebbero sfavorito il gallese, vero protagonista di questo primo scorcio di stagione. Dopo uno Svezia atomico e un Kenya incredibile, Evans subisce la prima battuta d’arresto dell’anno non salendo sul podio. Non è una tragedia, si limita a sfruttare al meglio quello che ogni giornata gli pone davanti, vestendo i panni del “Neuville 2024” che tanto bene ha fruttato al belga. E’ difficile per lui decifrare chi è il suo rivale diretto per il titolo. Le Canarie suggerivano Rovanpera, il Portogallo saluta con un Tanak in grande spolvero. In Sardegna, I20 permettendo, potrebbe cominciare la risalita di Neuville, un rally che il belga ama particolarmente. Il gallese se la gode e intanto riflette.
Settimo posto per Sami Pajari, poteva essere sesto ma dai “piani alti” di Toyota potrebbe essere arrivato il suggerimento di alzare il piede per favorire Evans. Il finlandese si è in parte ritrovato dopo qualche uscita a vuoto, una Rally del Portogallo senza infamia e senza lode ma con tanti km utili a ritrovare fiducia e brillantezza, in previsione di una estate fatta di sterrati veloci più congeniali al suo talento.
L’ottava e nona piazza è appannaggio delle Ford Puma di Josh McErlean e Gregoire Munster. Una gara davvero opaca da parte di M-Sport. Ci si aspettava una stagione da comparse, ma vedere le vetture così lontane dal vertice fa davvero male. Brutto per una squadra capace di imprese sportive incredibili ritrovarsi a fare da sparring partner al solo scopo di allungare gli elenchi iscritti della categoria di vertice. Regge anche poco la “scusa” della crescita di due piloti giovani e di prospetto, perchè francamente né Munster né McErlean sembrano al momento in grado di lasciare un segno nel WRC che conta. Se poi anche Martins Sesks incappa in un weekend opaco, gara rovinata subito nella prima speciale del venerdì, la situazione in seno al team di Wilson appare molto poco chiara. Nel Gennaio 2022 la Puma trionfava a Montecarlo con Loeb, oggi fatica a chiudere le gare in top ten. Sembra passato un secolo, invece sono solo 3 anni. Non serve un regolamento tecnico nuovo, servono piedi pesanti in grado di far andare la vettura.
Il decimo posto è di Oliver Solberg, su Toyota Yaris Rally2, vincitore del WRC2. Lo svedese vince davanti a Yohan Rossel, ottimo secondo, e Gus Greensmith terzo. Solberg ha spinto forte venerdì, aprendo un solco di quasi un minuto nei confronti della concorrenza. Da li in poi il figlio d’arte ha intelligentemente gestito il vantaggio, lasciando Rossel e Greensmith a lottare per la piazza d’onore. Alla fine l’ha spuntata il francese.
Dopo il Portogallo si vola verso la Sardegna, la nostra Sardegna, per il sesto appuntamento della stagione.
CLASSIFICA SUPER SUNDAY – 1. TANAK – 2. ROVANPERA – 3. NEUVILLE – 4. OGIER – 5. EVANS
CLASSIFICA PILOTI WRC – 1. EVANS 118 – 2. ROVANPERA 88 – 3. OGIER 86 – 4. TANAK 84 – 5. NEUVILLE 78